Oratorio della Contrada della Selva

Nel 1492 i componenti dell’Arte dei Tessitori, che abitavano in Vallepiatta, chiesero ed ottennero dal Comune l’autorizzazione per erigere una chiesa dedicata al loro patrono San Sebastiano. La costruzione prese avvio nel 1493, probabilmente su progetto di Francesco di Giorgio Martini, e, se nel marzo 1514 la chiesa venne descritta come funzionante, verso la metà del Cinquecento si deliberarono ancora spese per il suo completamento, a testimonianza di un lungo lavoro di finitura nonostante il quale la facciata, escluso il portale cinquecentesco, rimase incompiuta.

Disegno dell'Oratorio

Oratorio ai primi del 1900
Alcuni particolari

Madonna Mater Misericordiae

di Francesco di Giorgio Martini

Francesco di Giorgio Martini, (Siena 1439-1502), Madonna con Bambino e angeli, 1474 circa, terracotta e stucco policromi su tavola, cm 110x95. Siena, Oratorio di San Sebastiano in Vallepiatta

L'opera rappresenta la Madonna con il Bambino in grembo, realizzati in terracotta, circondata da angeli modellati in stucco direttamente su un supporto ligneo. La molteplicità di materiali e di tecniche utilizzate in quest'opera ci fanno capire la bravura e la capacità dell'artista che l'ha realizzata. L'altorilievo fu eseguito da Francesco di Giorgio Martini nel 1474 circa, artista poliedrico che lascerà un segno nell'arte senese del XV secolo. Pittore, scultore, architetto, ingegnere militare, nacque a Siena il 23 settembre 1439 dove morirà nel 1502. Trascorse nella città natale la sua giovinezza, esercitandosi nelle varie arti, di cui sono testimonianza le opere rimaste, tutte di altissimo livello.

Epifania

di Astolfo Petrazzi

Astolfo Petrazzi (Siena 1580-1653), 1620 circa, olio su tela, cm 290x194. Siena, Oratorio di San Sebastiano in Vallepiatta

Lo splendido dipinto è ritenuto tra i più antichi del pittore, eseguito probabilmente verso gli inizi del secondo decennio del Seicento. Ritenuto da illustri studiosi di ascendenza veneta, per la stesura dei colori morbida e pastosa, risente anche dell’influenza della pittura senese di fine Cinquecento, ed in particolare di Francesco Vanni, Ventura Salimbeni e Francesco Rustici. Il quadro è ricordato nell’Elenco delle Pitture, Sculture e Architetture di Siena compilato da Fabio Chigi, futuro Papa Alessandro VII, nel 1625-1626 nella parte dedicata a San Sebastiano in Vallepiatta.

Crocifissione

di Rutilio Manetti

Rutilio Manetti (1571-1639), 1625-35 circa, legno policromo applicato su tela. Siena, Oratorio di San Sebastiano in Vallepiatta

Il dipinto è databile tra la fine del secondo e i primi anni del terzo decennio del Seicento quando il Manetti realizzò una serie di dipinti che s'impongono per autorevolezza compositiva, padronanza tecnica ed equilibrio stilistico. Infatti le immagini dei Santi raffigurati sulla tela testimoniano la ricerca di un linguaggio personale attraverso un'attenta ricezione di una moltitudine di stimoli artistici. Importante l'attenzione agli effetti chiaroscurali, ad un accentuato plasticismo con contrasti cromatici e ombreggiature profonde, influenzata dalle ricerche tecniche ed espressive del naturalismo seicentesco. Confermando il ruolo di leadership nell'ambito locale che il pittore avrebbe saputo mantenere sino alla morte.

Organo Liturgico a mantice portatile

restaurato nel 1979


L'organo di San Sebastiano in Vallepiatta, ospitato nella cantoria (o orchestra) sopra la porta d'ingresso della chiesa, venne acquisito nell'anno 1821 dalla Contrada della Selva. La sua realizzazione risale alla fine del Rinascimento. Si tratta di un organo portatile nato per essere utilizzato anche all'esterno durante le processioni. Lo strumento è stato perfettamente restaurato nel 1979 dalla famosa ditta Zanin di Codroipo ed è ancora oggi regolarmente utilizzato per le funzioni religiose o per concerti.

Altri particolari
Don Vittorio Bonci

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